Sciatt à Porter

Emma Marveggio racconta il suo rifugio metropolitano valtellinese
di
  • Clara Mulas
2 marzo 2022

Essere inscindibilmente legati alla propria terra e staccarsene solo per la voglia di farla conoscere ed apprezzare fuori dai suoi confini. Questo – racconta Emma Marveggio, sondriese DOC e milanese d’adozione – è per me il significato di radici».

Radici solide e ben visibili all’interno della sua creatura, ribattezzata Sciatt à Porter e da molti definita come un rifugio metropolitano «dove sentirsi protetti come tra le mura domestiche – continua Emma – e godere di piatti che scaldano cuore e anima».

Il menù è un inno al territorio e porta in tavola una cucina genuina e fortemente identitaria, basata su materie prime acquistate da produttori artigianali. Accanto agli immancabili sciatt, bignè di grano saraceno ripieni di Casera fuso, ai pizzoccheri e alla polenta (mantecata con burro e formaggio, con salsiccia, con brasato o con salame) vasto è anche l’assortimento di ricette fresche e leggere, ideali con i primi caldi che anticipano la primavera.

Un ruolo importante è recitato dalla carne: di manzo, proposta in versione bresaola (sette tipologie) o tartare battuta al coltello; di pollo e coniglio con cotture a bassa temperatura per esaltarne le caratteristiche organolettiche e mantenere un apporto nutrizionale ipocalorico e ricco di proteine.

Non mancano poi piatti a base di pesce, con trote salmonate pescate in acqua di sorgente e servite come tartare o carpaccio, con crostini di pane di segale e burro di latteria. La carta vini, va da sè, omaggia la provincia di Sondrio tra Inferno, Grumello, Sassella e la novità Impaziente, ottenuto da uve nebbiolo vinificate in bianco.

Prezzo medio: 35€ vini esclusi.

Sciatt à Porter
Viale Monte Grappa, 18
Tel.02.63470524

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