« Alcuni clienti la chiamano simpaticamente caveau, come quello di una banca, perché è in questa taverna che custodiamo le oltre mille etichette di una cantina vini in continua crescita. Dai Brunello di Montalcino, con una speciale verticale di Biondi Santi, a varie annate di Masseto anche del secolo scorso, fino al meglio del Piemonte e di tutto lo Stivale.
Non mancano poi champagne esclusivi come Salon, Krug, Dom Pérignon o Cristal e grandi referenze dell’enologia d’Oltralpe dalla Borgogna ai Bordeaux». A parlare è Giorgio Masciullo che, insieme alla sorella Laura, rappresenta l’anima famigliare di questo storico ristorante di zona Porta Romana che ha da poco celebrato il quarantesimo anniversario.
Luogo iconico per chi ricerca piatti della tradizione italiana, preparati, come raccontano, «con assoluta attenzione alle materie prime», La Trebia è rinomata per la carne. «Utilizziamo scottone di primissima scelta che arrivano in lombate intere con almeno venti di giorni di frollatura e che in loco ne fanno altri dieci.
Ne nascono filetti, costate, tagliate e diaframma, accanto alla intramontabile Fiorentina, la cui preparazione vede una prima parte in griglia a cui segue una breve rifinitura in forno prima di essere scaloppata». Completano l’offerta le tartare, le pappardelle ai porcini e la classica costoletta di vitello con osso.