Sciatt à Porter: il rifugio valtellinese in corso Como

Tra sciatt, pizzoccheri e taroz
di
  • Clara Mulas
21 ottobre 2020
«Mangiare è la gioia dello spirito e della condivisione, riuniti assieme ai propri affetti ed amici attorno alla tavola. Il cibo è un mezzo per vivere convivialità, passioni ed emozioni, ed esprime l’amore di chi lo produce. In questo caso piccole realtà di un territorio impervio come quello valtellinese». A parlare è Emma Marveggio (in foto), sondriese d’origine e milanese d’adozione alla guida di Sciatt à Porter.
«Le persone, in questo periodo che ha cambiato la percezione di molti aspetti della vita, hanno solo voglia di star bene e dar valore al proprio tempo. Sciatt à Porter è un rifugio metropolitano nella sua accezione più autentica: un luogo dove sentirsi protetti, come tra le mura domestiche, e dove godere di una cucina che scalda cuore e anima». Una cucina genuina ed autentica, con materie prime acquistate da produttori artigianali tra malghe, alpeggi, stalle e aziende vinicole.
Il menù affianca tra l’altro, gli iconici sciatt (bignè di grano saraceno ripieni di formaggio Casera fuso) a pizzoccheri, taroz e bresaola in sette varianti. La carta vini è un inno al territorio, con le uve Nebbiolo che regalano grandi etichette tra Inferno, Sassella e Sfursat.
PREZZO MEDIO 30€ VINI ESCLUSI
VIALE MONTE GRAPPA, 18
TEL. 02.63470254

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