Il Giappone di Shiro Poporoya: ricette autoctone, dolci tradizionali e abbinamenti con sakè

Le autentiche tradizioni del Sol Levante in un ambiente sobrio e dall'estetica minimal
di
  • Clara Mulas
7 luglio 2021

Quella nipponica è una delle poche cucine al mondo ad essere stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco, con il termine Washoku che racchiude in sè i concetti di spiritualità, estetica, stagionalità ed equilibrio. «Uno scibile gastronomico – racconta Hirokazu Minoru, chef e sushiman di Shiro Poporoya – che è pressochè infinito, con il pesce crudo come centro di gravità e ricette in Italia ancora poco note che vogliamo far conoscere».

Tra interni sobri e minimal o nella veranda estiva, la cena può cominciare con un piatto tipico degli izakaya (i pub del Sol Levante) come il polpo cotto e marinato con foglie di wasabi, da abbinare ad una delle 17 etichette di sakè in lista. Si prosegue con un ramen estivo, l’Abura Soba servito asciutto e freddo con fette di maiale arrosto, germogli di bambù fermentati, cipollotti, alghe Nori e uova sode; o con l’anguilla alla Kabayaki, ricetta dalla storia secolare di Tokyo ed Osaka.

Anche la fine del pasto sorprende: dai Dorayaki (pancake con marmellata di fagioli rossi) al Warabi Mochi (una gelatina con amido di Warabi e guarnita con farina di soia tostata e sciroppo a base di zucchero di canna grezzo), fino ai gelati ai fiori di ciliegio, al sesamo nero o al tè verde Matcha.

Prezzo medio: 30€ vini esclusi.
Via Bartolomeo Eustachi, 20 (zona Buenos Aires).
Tel.02.83972091.

 

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